Intolleranza al glutine o celiachia? La Gluten Sensitivity

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basiado
icon14  view post Posted on 21/9/2010, 10:43




Fonte: CeliachiaBlog


Fino a pochi anni fa la quasi totalità del mondo scientifico che si occupava di gastroenterologia era convinta che il glutine avesse effetti negativi solo nella Malattia Celiaca.

Pertanto, accadeva che se una persona lamentava problemi addominali, meteorismo, diarrea, ecc..., ma i valori delle Transglutaminasi erano negativi e i villi integri, gli veniva detto che non era celiaca e che poteva continuare ad assumere glutine senza problema.

Quindi, al di fuori di un quadro clinico chiaro di Malattia Celiaca (MC), il glutine veniva considerato assolutamente sicuro.

Ma sembra che le cose non stiano proprio in questi termini.

Negli ultimi anni stiamo, infatti, assistendo a numerose ricerche volte a considerare la tossicità del glutine anche in soggetti non celiaci.

In poche parole una vera e propria intolleranza al glutine, diversa dalla Malattia Celiaca.

In realtà, sarebbe più corretto chiamarla "ipersensibilità al glutine" o Gluten Sensitivity (GS), come la chiamano i ricercatori.

Uno studio[1] molto interessante è stato effettuato dalla Sezione Biotecnologia e Biologia Molecolare del Dipartimento di Medicina Sperimentale della Seconda Università degli Studi di Napoli, in collaborazione con il Center for Vascular and Inflammatory Diseases, University of Maryland School of Medicine, Baltimore, Md., USA, l'Istituto di Scienze Alimentari, CNR di Avellino e la Division of Allergy and Clinical Immunology, Johns Hopkins University School of Medicine, Baltimore, Md., USA.

Lo studio ha preso in considerazione soggetti sani (gruppo di controllo), celiaci diagnosticati e soggetti con sensibilità al glutine, cercando di capire quali meccanismi differenziano le condizioni cliniche di questi due ultimi gruppi.

I risultati hanno mostrato che la MC (Malattia Celiaca) e la GS (Gluten Sensitivity) non solo sono diverse per l'eziologia genetica, ma anche per il tipo di risposta immunitaria (aumento della produzione della interleuchina IL-17 nei pazienti celiaci ma non in quelli con alta sensibilità al glutine).

Al di là dell'innegabile interesse del risultato di questa ricerca, mi preme sottolineare che si sta facendo strada nel mondo medico la possibilità di una condizione patologica scatenata dal glutine in soggetti non celiaci. La Gluten Sensitivity (GS) [2], appunto.

Che la gliadina fosse una frazione tossica del glutine era già noto.
Ma l'idea di base era che lo fosse solo per i celiaci.

La direzione che gli studi recenti stanno prendendo è invece logicamente ribaltata; la gliadina è tossica per tutti, ma la maggior parte delle persone sviluppa una tolleranza, un meccanismo di protezione che mette al riparo le cellule intestinali (e i villi) dall'azione tossica di questo composto proteico.

Altri soggetti, invece, perdono (o non sviluppano) questa tolleranza e in alcuni casi la condizione evolve in Malattia Celiaca, mentre in altri vi sarebbe comunque una reazione, come accadrebbe per i soggetti sensibili al glutine (GS), anche se del tutto diversa da quella celiaca e meno coinvolgente per il sistema immunitario.

Secondo un articolo della Dott.ssa Anna Sapone, pubblicato su Celiachia Notizie di Luglio 2010(il notiziario in formato cartaceo dell'AIC), i pazienti affetti da GS avrebbero un leggero aumento dei linfociti intraepiteliali (non netto come nel caso dei celiaci) ma con villi assolutamente normali. Inoltre, in alcuni casi, sarebbero positivi ai soli anticorpi IgA/IgG AntiGliadina, ma negativi agli altri markers (EMA e TtG).

I sintomi però sarebbero quasi sempre legati a gonfiore addominale, diarrea, calo di peso, crampi e dolori articolari. Spesso sono diagnosticati con la sindrome del colon irritabile.

Tuttavia a noi pazienti quello che interessa è che si faccia luce piena su questa condizione clinica. Per ora, infatti, essa non ha una diagnosi riconosciuta né un protocollo di follow up.
Inoltre è particolarmente insidiosa perché va distinta dagli errori diagnostici che si commettono nei casi di soggetti realmente celiaci.

Un celiaco che viene messo a dieta senza glutine prima dei controlli, potrebbe presentare il medesimo quadro diagnostico di un soggetto affetto da GS. Tuttora sono tantissime le situazioni cosiddette “border line”, in cui i sintomi clinici sono evidenti, ma la certezza della diagnosi non si ottiene neanche con le biopsie della gastroscopia.

Infine, queste persone non sanno se devono assolutamente escludere il glutine o riesporsi periodicamente per verificare un’eventuale ripristino della tolleranza perché, a differenza dei pazienti affetti da Malattia Celiaca, non si conoscono gli eventuali effetti collaterali della tossicità del glutine nel tempo, in questo tipo di condizione.

Occorre pertanto fare chiarezza e cercare di intensificare le ricerche affinché la GS diventi una diagnosi certa, con un vero e proprio decorso post-diagnostico.

[1] http://content.karger.com/ProdukteDB/produkte.asp?Doi=260087

[2] http://en.wikipedia.org/wiki/Gluten_sensitivity
 
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basiado
view post Posted on 15/3/2011, 15:24




Salute: scoperta falsa celiachia
Addio diagnosi errate, italiani identificano gluten sensivity

Fonte: ANSA.IT

ROMA, 13 MAR - D'ora in poi tutti coloro che soffrono degli stessi sintomi della celiachia non verranno piu' chiamati falsi celiaci. Ora c'e' una diagnosi: gluten sensivity (GS). Si tratta di una ipersensibilita' al glutine ma con marcate differenze biologiche rispetto alla celiachia,e colpisce 6 volte di piu' della celiachia. In Italia ne soffrono 3 milioni di persone, contro 500mila celiaci. L'identificazione della GS si deve ad un gruppo di ricercatori Usa e di Napoli, coordinato da Alessio Fasano.

Celiachia? No, Gluten Sensitivity
E' l'ipersensibilità al glutine, con caratteristiche e danni propri

Una ricerca dell'Università di Baltimora e della Seconda Università degli Studi di Napoli, diretta dai dottori Alessio Fasano ed Anna Sapone e pubblicata su "BMC Medicine"

Fonte: NEWSFOOD.COM


Celiachia, colon irritabile o disturbi vari: spesso la Gluten Sensitivity (GS) veniva scambiata per uno di questi problemi, soprattutto a causa della sua natura elusiva.

Tuttavia, ora la GS è stata identificata, aprendo così la strada ad una maggiore comprensione, oltreché a terapie più efficaci.

Merito della scoperta va ad una ricerca dell'Università di Baltimora (sezione School of Medicine) e della Seconda Università degli Studi di Napoli, diretta dai dottori Alessio Fasano ed Anna Sapone e pubblicata su "BMC Medicine".

Gli scienziati sono partiti da un'evidenza empirica: la presenza di numerosi soggetti colpiti da sintomi analogi alla celiachia ma non affetti dalla malattia né da problemi equivalenti, come l'allergia al frumento. Allora, spiega Fasano, " Siamo partiti da qui, per capire il loro disturbo".

E' stato così selezionato un campione di volontari: 42 celiaci, 26 affetti dal disturbo non identificato ed il gruppo di controllo.

Le analisi condotte sul loro organismo hanno permesso di identificare con chiarezza la gluten sensibility (GS), definendola come ipersensibilità e descrivendo i confini che la separano dalla celiachia vera e proprio. Come ricorda Fasano, anche se "Le due condizioni sono entrambe attivate dall'ingestione di glutine" esse sono rese diverse da meccanismi molecolari e di risposta immunitaria provocata. La celiachia si basa su un meccanismo autoimmune, provocato dal tentativo degli anticorpi di adattarsi alla presenza del glutine. La sensibilità al glutine è invece legata ad un sistema autoimmune innato (e non generato poi). Inoltre, mentre la celiachia si accompagna a danni e lesioni all'intestino, la GS è portatrice di infezioni per lo stesso organo.

In base ai dati raccolti, nella sola Italia esistono 3 milioni di persone colpite da GS: ora, grazie al lavoro del team di Fasano e Sapone, potranno ricevere una diagnosi corretta e l'adeguato supporto medico.

In particolare, le nuove informazioni consentiranno di chiarire il ruolo del glutine per due condizioni particolari, come autismo e schizofrenia.

Attualmente, gli scienziati credono che l'autismo sia portatore di un difetto dell'intestino, colpevole dell'ingresso dell'organismo di sostanze tossiche. Primo imputato per questi problemi è il glutine, ma "L'incidenza della celiachia in questi soggetti è del 2%, mentre l'ipersensibilità al glutine arriva al 17-18%". Discorso simile per la schizofrenia: l'indice puntato sulla celiachia potrebbe dover essere spostato sulla GS, presente nel 22% dei casi.

Infatti, conclude Fasano: "Il glutine è una molecola tossica: è l'unica proteina alimentare che non si digerisce completamente. E negli ultimi 100-150 anni il grano per la produzione alimentare è stato arricchito di glutine".

FONTE: Anna Sapone , Karen M Lammers, Vincenzo Casolaro , Marcella Cammarota , Maria T Giuliano, Mario De Rosa, Rosita Stefanile, Giuseppe Mazzarella , Carlo Tolone, Maria I Russo , Pasquale Esposito, Franca Ferraraccio, Maria Carteni Gabriele Riegler, Laura de Magistris and Alessio Fasano, "Divergence of gut permeability and mucosal immune gene expression in two gluten-associated conditions: celiac disease and gluten sensitivity", MC Medicine 2011, 9:23doi:10.1186/1741-7015-9-23

Matteo Clerici

ATTENZIONE: l'articolo qui riportato è frutto di ricerca ed elaborazione di notizie pubblicate sul web e/o pervenute. L'autore, la redazione e la proprietà, non necessariamente avallano il pensiero e la validità di quanto pubblicato. Declinando ogni responsabilità su quanto riportato, invitano il lettore a una verifica, presso le fonti accreditate e/o aventi titolo.
 
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basiado
view post Posted on 6/4/2011, 14:53




Dal sito AIC Nazionale: Comunicato Ufficiale del Prof. Umberto Volta (Presidente CSN-AIC) sulla
Gluten Sensitivity e sullo studio sulla evidenza scientifica della differenza fra
Celiachia e Gluten Sensitivity (Sapone A, BMC Medicine 2011, 9:23)


Lo spettro dei disordini correlati al glutine si è arricchito negli ultimi tempi di
una nuova condizione morbosa definita “Gluten Sensitivity” o “Sensibilità al
Glutine”, la quale va ad aggiungersi alla celiachia ed all’allergia al grano, conosciute
da tempo. A differenza dell’allergia al grano e della celiachia, che sono malattie ben
definite con criteri diagnostici universalmente accettati, la “Gluten Sensitivity”
rappresenta una nuova entità, i cui criteri diagnostici sono ancora oggetto di
definizione e discussione.
La “Gluten Sensitivity” si caratterizza sul piano clinico per una sintomatologia,
che si manifesta in seguito all’assunzione di glutine, caratterizzata da sintomi
gastrointestinali (meteorismo, dolori addominali, diarrea o stipsi o alvo alterno) ed
extraintestinali (sonnolenza, difficoltà di concentrazione, annebbiamento mentale,
cefalea, artromialgie, parestesie degli arti, rash cutanei tipo eczema, depressione,
anemia, stanchezza cronica). Tale quadro clinico va in remissione con l’eliminazione
del glutine dalla dieta. La risposta alla sottrazione del glutine è in genere rapida e
porta ad un significativo miglioramento clinico nel giro di pochi giorni. Tale
condizione è estremamente frequente nella popolazione generale e sulla base degli
studi finora pubblicati e della esperienza personale presso il Centro per la Diagnosi di
Celiachia presso il Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna, di cui sono
responsabile, è circa 6 volte più frequente della celiachia. In pratica si può affermare
con buona approssimazione che, se il numero di celiaci attesi in Italia è di circa
500.000 unità, i pazienti con Gluten Sensitivity sono almeno 3 milioni. La Gluten
Sensitivity si manifesta dall’età adolescenziale all’età adulta, mentre è estremamente
rara in età pediatrica.
A parte il quadro clinico appena descritto con sintomi, che ad onor del vero
sono spesso molto simili a quelli dell’allergia al grano e della celiachia, la diagnosi di
Gluten Sensitivity è al momento una diagnosi di esclusione, caratterizzata dalla
negatività dei test immunologici per l’allergia al grano (anticorpi di classe IgE diretti
verso il grano e PRICK test), dalla negatività per la sierologia tipica per celiachia
(anticorpi antiendomisio ed antitransglutaminasi) e da una biopsia intestinale normale
o con alterazioni minime (Marsh 0 o Marsh 1 con incremento dei linfociti
intraepiteliali, ma con villi assolutamente normali).
La Gluten Sensitivity non dispone al momento di marcatori anticorpali
specifici atti ad identificare questa condizione e l’unica alterazione immunologica che
è possibile ritrovare nei pazienti con sensibilità al glutine è la positività per anticorpi
antigliadina di prima generazione, i ben noti AGA, che vengono ritrovati positivi nel
40-50% dei pazienti con Gluten Sensitivity. Generalmente., la positività degli AGA
nei casi di GS è di classe IgG, più raramente di classe IgA. Sul piano genetico la
Gluten Sensitivity presenta una positività per HLA-DQ2 e/o DQ8 nel 50% dei casi
circa rispetto al riscontro di questi marker genetici nel 99% dei celiaci e nel 30%
della popolazione generale.
Da tempo gli studiosi delle patologie da glutine si erano accorti dell’esistenza
di una condizione di sensibilità al glutine in assenza di criteri diagnostici compatibili
con una condizione di allergia al grano o di celiachia, ma questi pazienti sono rimasti
per molti anni in vero e proprio limbo, venendo spesso considerati dei pazienti affetti
da sindrome dell’intestino irritabile o con problematiche di tipo psicologico ed
ansioso–depressivo o pazienti da sorvegliare per il possibile sviluppo in futuro di
celiachia.
Lo studio condotto dalla Università di Baltimora (Maryland, USA) e dalla
seconda Università degli Studi di Napoli, pubblicato sulla prestigiosa rivista
scientifica BMC Medicine, fornisce importanti elementi per definire i meccanismi
patogenetici della Gluten Sensitivity.
Partendo dall’analisi dei meccanismi molecolari e di risposta immunitaria il
gruppo di ricercatori, coordinati da Alessio Fasano, ha dimostrato che la Gluten
Sensitivity non presenta alterazioni della permeabilità intestinale, che invece, come è
ben noto, è significativamente aumentata nella celiachia.
I ricercatori hanno inoltre dimostrato che all’origine della Gluten Sensitivity e
della celiachia vi sono diversi meccanismi patogenetici, con un’alterazione
dell’immunità innata alla base della Gluten Sensitivity (documentatta dagli elevati
livelli mucosali del marker di immunità innata Toll-like-recptor 2) e dell’immunità
adattativa alla base della celiachia (elevati livelli mucosali di IL-6 e IL-21, marker di
immunità adattativa).
Lo sviluppo di queste nuove conoscenze consente di caratterizzare
ulteriormente la Gluten Sensitivty come una entità nosologica ben definita. E’ chiaro
che c’è ancora sicuramente molto lavoro da fare per una definizione corretta di tutti i
parametri clinici, immunologici e genetici della Gluten Sensitivity.
L’interesse per la Gluten Sensitivity è in continuo aumento, come testimoniato
dalla “First International Consensus Conference on Gluten Sensitivity”, tenutasi a
Londra l’11 e 12 febbario 2011, e dal fatto che al tema della Gluten Sensitivity,
ribattezzata “non-coeliac gluten intolerance”, sarà dedicata una intera sessione del
“14th International Coeliac Disease Symposium” che si terrà ad Oslo dal 20 al 22
giugno 2011. Nel prossimo futuro sentiremo parlare spesso di questa nuova entità
nosologica, la cui migliore definizione sul piano diagnostico consentirà di risolvere
un problema sempre più emergente nel campo dello spettro dei disordini correlati al
glutine.
Umberto Volta
Presidente CSN-AIC


URL della notizia: http://www.celiachia.it/public/bo/upload/c.../GSCommento.pdf
 
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