IgG 8,41 U/ml denota un'intolleranza?, non sono celiaca, ma può essere che il corpo consideri il glutine come un antigene?

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Francesc_a
view post Posted on 31/1/2014, 11:26




Buongiorno,

ho eseguito i test del sangue per capire se potevo essere intollerante al glutine e questi sono i risultati:

Test sierologici per malattia celiaca
TGA-Anticorpi anti-transglutaminasi IgA
1,54 U/ml
AGA-DP Anticorpi anti-peptidi deamidati di gliadina IgA
0,81 U/ml
AGA-DP Anticorpi anti-peptidi deamidati di gliadina IgG
8,41 U/ml

Come mai gli anticorpi IgG sono così alti? (considerando che un celiaco avrebbe dei valori vicini o superiori a 10, mentre una mia amica non intollerante al glutine ha 0) Non sono celiaca, ma può essere che il mio sistema immunitario consideri il glutine come un antigene?

Avreste qualche opinione in merito? I miei genitori pensano siano solo fissazioni mentali e che dovrei comunque mangiare del grano ogni giorno...

Grazie :)

Francesca
 
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basiado
view post Posted on 3/2/2014, 16:14




Ciao, e in primo luogo benvenuta :D

Riguardo al tuo quesito, dovresti sottoporre il risultato delle tue analisi ad un immunologo, o comunque a un medico che si occupa di diagnosi e "follow up" della celiachia, e fartele interpretare.
Ti posso dire che recentemente le analisi sulla gliadina deamidata sembrano essere più specifiche e indicative verso le patologie glutine-correlate rispetto alle analisi tradizionali anti- endomisio e anti trans-glutaminasi.
Pare che, tra le "patologie emergenti", la sensibilità al glutine (gluten sensitivity), simile come quadro clinico alla celiachia, ma non di tipo autoimmune, pare presentare spesso una positività a questo tipo di test. Non ti so dire però se i valori da te riscontrati rientrano o meno nella soglia di positività.

Ho trovato in rete alcuni link che, se vuoi, puoi aprire per documentarti meglio:

http://analisipapagni.it/index.php?id=25&u...i_pi1[uid]=9747

http://www.laboratoriovaldes.it/nuovo-test...midata-anti-dgp

http://dspace-unipr.cilea.it/handle/1889/2203?mode=full

L'ultimo di essi è un abstract di una tesi di dottorato fatta presso l'università di Parma, cui potresti anche chiedere autorizzazione per consultare, mentre il primo articolo contiene un passo che mi sembra significativo, te lo riporto qui sotto:

Recentemente, sono stati evidenziati casi di pazienti definiti "glutine-sensibili", perchè i loro disturbi non sono legati nè al meccanismo autoimmune, tipico della malattia celiaca, nè al meccanismo IgE mediato, tipico dell'allergia al glutine.
I pazienti "glutine-sensibili" lamentano una sintomatologia spesso sovrapponibile alla malattia celiaca, in relazione all'esposizione al cibo contenente glutine, non presentano anticorpi anti-transglutaminasi o altri parametri di comorbilità autoimmune tipici della malattia, ma (nel 50% dei casi) presentano positività per gli anticorpi anti gliadina deamidata, generalmente di classe IgG, più raramente di classe IgA


Spero di esserti stato utile, scrivi di nuovo quando vuoi :D :D
 
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Francesc_a
view post Posted on 3/2/2014, 16:46




Ciao Basiado e grazie mille per la ricerca e le informazioni che hai trovato. E' incredibile come oggi sembri accessibile tutto lo scibile umano con internet e poi non si trovino nemmeno dei risultati di riferimento per interpretare i test. Alla fine, anche gli immunologi avranno delle tabelle di riferimento no? Non tutto è disponibile online...

Comunque, se elimino i grani-semi, tutta una serie di disturbi se ne vadano, però non è proprio semplice :( Può essere una buona idea sostituire i "grani" con la frutta? Qualcuno di voi ci ha provato?

Grazie,

Francesca
 
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basiado
view post Posted on 4/2/2014, 14:31




CITAZIONE (Francesc_a @ 3/2/2014, 16:46) 
Alla fine, anche gli immunologi avranno delle tabelle di riferimento no?

Spero proprio di si!! :D :D

Per quanto riguarda l'eliminazione di grano e farinacei dalla dieta, ognuno di noi qui ti potrà dire quanto è difficile nei primi tempi, specialmente con la dieta mediterranea cui siamo abituati, ma poi ci si prende la mano.. nel tuo caso, ti voglio dire che in generale, per quello che è la mia esperienza, togliere il glutine dalla dieta porta sempre ad un (quantomeno iniziale) periodo in cui il benessere psico-fisico aumenta.. in quasi tutti i casi, anche tra le persone che non hanno alcun tipo di intolleranza (o magari ce l'hanno ma non verso il glutine).. probabilmente l'intestino reagisce comunque bene ad un cambiamento piuttosto "drastico" della dieta. Nel tuo caso però dovresti prima andare più a fondo a cercare di capire la radice dei tuoi fastidi, che non è detto risieda nel glutine, e questo per due motivi principali:
1) se non sei celiaca/intollerante al grano/gluten-sensitive o qualunque altra cosa, è un peccato cambiare radicalmente dieta escludendo il glutine, in quanto anche se di per sè il valore nutritivo del glutine è pari quasi a zero, togliendolo diventa più difficile ad es mangiare fuori in sicurezza o reperire facilmente tutta una serie di altri cibi e preparati che di solito invece lo contengono anche se non come elemento principale (esempio banale: nei ragu di carne molto spesso viene aggiunta farina di grano per addensarli e lavorarli meglio, ma di esempi del genere ce ne sono a bizzeffe..
2) in secondo luogo, affrontare una dieta senza glutine in modo rigoroso è costoso, i prodotti sostitutivi ci sono ormai, e hanno raggiunto livelli qualitativi del tutto soddisfacenti, ma costano molto di più dei corrispettivi derivati del frumento, tanto che per i diagnosticati "ufficiali" di celiachia lo stato passa dei buoni acquisto mensili per fronteggiare questo aumento di spesa (visto che medicine per la celiachia non ce ne sono); sarebbe meglio quindi andare a fondo nella diagnosi il più possibile anche per poter, eventualmente, accedere a tali sgravi economici in caso di patologia confermata.

Insomma io ti consiglierei in primo luogo di indagare ancora sul tuo stato, magari facendo altre prove di intolleranza, o rivolgendoti a specialisti accreditati in materia..

Infine sostituire i grani con la frutta non capisco bene che vuol dire.. sono due categorie nutritive completamente diverse...
 
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Francesc_a
view post Posted on 4/2/2014, 17:07




Ciao Basiado, grazie della risposta. Si dovrei capire perchè c'è quel anticorpo IgG così alto è che adesso non posso andare per medici per diversi motivi :(

I cereali sono carboidrati complessi (polisaccaridi), la frutta carboidrati semplici. Sono scomposti entrambi in monosaccaridi per essere assunti quindi non mi sembrano categorie nutritive completamente diverse, anzi, a me sembra la stessa categoria :)
 
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basiado
view post Posted on 10/2/2014, 08:50




Beh, a quanto ne so io gli amidi e quindi i carboidrati complessi del frumento, riso e altri cereali vengono metabolizzati in vie (metaboliche, appunto) diverse rispetto agli zuccheri semplici presenti nella frutta (essenzialmente saccarosio e fruttosio), coinvolgendo enzimi e meccanismi cellulari di trasformazione e trasporto dell'energia non presenti nel caso del metabolismo degli zuccheri semplici. Credo dunque (ma non sono un nutrizionista, bada bene!!) che le due categorie nutrizionali non possano supplire molto l'un l'altra. Inoltre nei cereali non ci sono solo gli amidi ad essere importanti, ma anche alcune proteine , vitamine ed oligoelementi che non si trovano facilmente nella frutta, per cui è importante il loro consumo. sono i pilastri della dieta mediterranea, e se (volente o nolente, come per il celiaco), si può sostituire un cereale con un altro (es togliendo il frumento e mettendo al suo posto riso e mais) senza perdere parti sostanziali della qualità della propria alimentazione, non si può dire lo stesso sostituendo del tutto la categoria dei cereali con quella della frutta, le cui proprietà nutritive inferiori, e comunque molto diverse e non confrontabili. Vero è che ad esempio, una dieta vegetariana fatta bene e seguita attentamente da persone preparate può supplire senza problemi alla "mancanza" di carne e derivati senza che l'organismo abbia a soffrirne, ma deve essere una scelta ben precisa e va realizzata con la guida di persone esperte in nutrizione e non in modo frettoloso o "fai da te", perchè si rischiano scompensi dal punto di vista nutritivo che possono avere conseguenze a lungo termine magari anche peggiori di quelle della celiachia!
 
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Francesc_a
view post Posted on 12/6/2014, 08:02




Ciao,

mi spiace per la risposta tardiva... per quello che ne so io, tutti i carboidrati (complessi o semplici) devo essere ridotti a monosaccaridi per poter essere utilizzati dalle cellule, quindi a prescindere dalla loro origine. Certo è che tutto ciò che si riduce a glucosio contribuisce a dare un senso di sazietà mentre ciò non vale per il fruttosio.
Sui nutrienti dei grani rispetto alla frutta/verdura, se conosci alcune proprietà essenziali nello specifico mi farebbe piacere conoscerle.
Di fatto avevo provato a seguire una dieta di sola frutta/verdura, ma non ce l'ho fatta alla lunga. Ho poi reintrodotto i farinacei, ma ogni volta divento molto gonfia. Addome a cilindro, mani e a volte perfino il viso. Poi dopo il digiuno notturno il gonfiore scema.

Grazie per la considerazione e buona estate,

Francesca


QUOTE (basiado @ 10/2/2014, 09:50) 
Beh, a quanto ne so io gli amidi e quindi i carboidrati complessi del frumento, riso e altri cereali vengono metabolizzati in vie (metaboliche, appunto) diverse rispetto agli zuccheri semplici presenti nella frutta (essenzialmente saccarosio e fruttosio), coinvolgendo enzimi e meccanismi cellulari di trasformazione e trasporto dell'energia non presenti nel caso del metabolismo degli zuccheri semplici. Credo dunque (ma non sono un nutrizionista, bada bene!!) che le due categorie nutrizionali non possano supplire molto l'un l'altra. Inoltre nei cereali non ci sono solo gli amidi ad essere importanti, ma anche alcune proteine , vitamine ed oligoelementi che non si trovano facilmente nella frutta, per cui è importante il loro consumo. sono i pilastri della dieta mediterranea, e se (volente o nolente, come per il celiaco), si può sostituire un cereale con un altro (es togliendo il frumento e mettendo al suo posto riso e mais) senza perdere parti sostanziali della qualità della propria alimentazione, non si può dire lo stesso sostituendo del tutto la categoria dei cereali con quella della frutta, le cui proprietà nutritive inferiori, e comunque molto diverse e non confrontabili. Vero è che ad esempio, una dieta vegetariana fatta bene e seguita attentamente da persone preparate può supplire senza problemi alla "mancanza" di carne e derivati senza che l'organismo abbia a soffrirne, ma deve essere una scelta ben precisa e va realizzata con la guida di persone esperte in nutrizione e non in modo frettoloso o "fai da te", perchè si rischiano scompensi dal punto di vista nutritivo che possono avere conseguenze a lungo termine magari anche peggiori di quelle della celiachia!
 
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